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La Corte territoriale ha considerato la gravità dell'inadempienza del dipendente e l’idoneità della multa, con rilevamento in evento idoneamente motivato tramite esaustiva ragione.
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L’elemento fraudolento della condotta del dipendente non risulta essere stato impugnato al dipendente, né si evidenziano condizioni da cui si possa rinvenire siffatta condotta che non è determinabile nella sola pretesa del dipendente di poter far uso di un permesso.
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Altresì - si nota nella pronuncia
L’autorità di merito ha evidenziato che il licenziamento non risultava proporzionato all’evento addebitato pure in merito alla materia del codice disciplinare per le assenze immotivate e per il caso in cui il dipendente non garantisca del tutto la propria attività lavorativa per condotte immotivate ivi inclusa la circostanza della presenza di una condizione aggravante.
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La Corte, analizzata suddetta norma, ha affermato, con valutazioni non oggetto di particolari limitazioni, che essa presume una graduazione di multe a partire da un solo giorno con l’effetto che non poteva non considerarsi l’oggettiva entità e durata della mancata attività lavorativa pure laddove eseguita dal lavoratore che si trovava all’esterno del proprio ufficio.
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Decreto legislativo 13 settembre 2012 n. 158. Eliminata la colpa lieve per il sanitario che tiene conto delle linee guida generali. Il c.d. decreto sanità ha inserito una fondamentale riforma all’interno della responsabilità medica.
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Infatti, l’articolo 3 denominato Responsabilità professionale da parte di chi esercita attività mediche così afferma: “Colui che esercita l’attività medica e che nella sua conduzione tiene conto delle linee di guida generali e delle giuste prassi derivanti dalla comunità scientifica non deve rispondere a livello penale per colpevolezza lieve.
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In siffatte circostanze resta tuttavia fondamentale l’obbligazione di cui all’articolo 2043 del codice civile. Il giudice, pure nella configurazione del risarcimento del danno, considera il comportamento di cui al primo periodo”.
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La normativa, come è chiaro, determina l’esclusione della responsabilità penale del sanitario nel caso in cui questi abbia uniformato il proprio comportamento a quelle che sono le prassi considerate adeguate dalla comunità scientifica.
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