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    L’eventualità di segnalare il "dies a quo" ad una data antecedente alla richiesta di avvio del procedimento di concorso è ascritta solo al dipendente che prima di tale data abbia operato a livello giudiziale, senza che gli altri lavoratori del medesimo datore di lavoro possano trarne vantaggio".

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    BREVI NOTE SULLA CIRCOLARE INPS N. 53 DEL 7 MARZO 2007 IN RAPPORTO AI CREDITI DI LAVORO DIFFERENTI DAL T.F.R. (IN DETTAGLIO, ULTIME TRE RETRIBUZIONI) A CARICO DEL FONDO DI GARANZIA PRESSO L’INPS E A VANTAGGIO DELL’EX DIPENDENTE DI SOCIETA’ FALLITA.

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    In merito a siffatta connessione, il significato di esposizione ultradecennale, legano l’aspetto temporale con quello di attività professionale sottoposta al citato modello di salvaguardia previdenziale (artt. 1 e 3 del D.P.R. n. 1124 del 1965), viene ad compromettere, per forza, quello di pericolo e, più esattamente, di pericolo patologico rispetto alle malattie, quali esse siano, che l’amianto è in grado di causare per la sua sussistenza nel luogo di lavoro; probabilità, questa, tanto pregiudizievole da portare la legge, sia anche per scopi preventivi, a stabilire la soglia massima di concentrazione di amianto nel luogo di lavoro, che evidenzia il limite del pericolo di esposizione (decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277 e seguenti modificazioni)”.

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    “I dipendenti esposti all’amianto”, cit., pp. 460-461. Per la disciplina della ‘precisione’ v. A. BOSCATI, “Contributi aggiuntivi per l’esposizione all’amianto tra salvaguardia della salute e quella dell’occupazione”, in OGL, 2000, 525; F. TOPACCHI, “Benefici contributivi per l’amianto: la Corte di Cassazione analizza la Consulta e riformula la ratio della normativa”, in MGL, 2001, 731; L. SPAGNUOLO VIGORITA, Prefazione a AA.VV., Rischio amianto, a cura di L.S. Vigorita, Milano, 1997, XI; S. GARIBOLDI, “Problemi interpretativi e applicativi delle leggi 257/1992 e 271/1973”, in Rischio amianto, cit., p. 9; L. SPAGNUOLO VIGORITA, “La posizione della Cassazione in ambito di contributi aggiuntivi per esposizione all’amianto”, in MGL, 1998, pp. 978 e ss.; A. MORONE, “Esposizione ultradecennale all’amianto:

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    Il Consiglio Nazionale Forense aveva affermato, in dettaglio, che il lavoro di responsabile condominiale fosse un lavoro di amministrazione di relazioni giuridiche a vantaggio dei condomini.

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    In merito non sono servite le critiche concrete pervenute dalla maggioranza dottrinaria, alle quali, contrariamente, la Cassazione ha ribattuto in maniera precisa […] per arrivare a consolidare un pensiero considerato ‘logico’, in effetti del tutto connessa (e dipendente da) quelle (espresse, il più delle volte) preoccupazioni di carattere finanziario.”

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    Il magistrato ha l’obbligo di leggere “secundum Constitutionem” le prescrizioni normative precedentemente e invece di delegare l’analisi alla Corte.