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IL LAVORO STRAORDINARIO NON LEGITTIMATO: CASS., SEZ. LAV. N. 3194/2009.
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Le complicazioni pratiche derivanti dalle attività di lavoro eccezionale non preteso dal dipendente al prestatore, l’attuale giurisprudenza ha pensato di obbligare il dipendente della connessa prova in merito al quantitativo e al tipo di lavoro concesso.
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Obiezioni nascono ogni volta che il datore non abbia mai preteso dal dipendente il servizio, ma questo sia indicato, a parte prestatoris, come eseguito a vantaggio dell’azienda.
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Ebbene, in mancanza di elementi probatori di concessione di lavoro non ordinario in modo maggiore in rapporto a quello stabilito in busta - paga, da compiersi rigidamente dal dipendente, vige quanto emerge da questa, come ha affermato, sul punto, Cass., sez. lav., 29 febbraio 2009, n. 3194, con norma del seguente contenuto:
«E’ dovere del dipendente che richieda un pagamento per lavoro non ordinario dare prova della connessa funzione e, se egli riconosca anche di essere stato pagato ma dimostri la limitatezza del pagamento, anche di dare prova del quantitativo di lavoro concretamente eseguito, senza che possibili ma non definitive accettazioni del datore di lavoro possano condurre ad un cambiamento dell’obbligo probatorio ». Conff., in tema, idd., 21 gennaio 1993, n. 739, nonché 1 settembre 1995, n. 9231.
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La rigidezza probatoria in tale materia, costringe al proscioglimento del connesso dovere per il lavoratore, e non già un’impossibile cambio di direzione a suo vantaggio, ed a carico del datore.
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Per finire, l’approccio esaminato ha lasciato fermo l’obbligo del dipendente che voglia un corrispettivo per lavoro non ordinario, della dimostrazione della connessa funzione su cui si basa il diritto.
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Con la rilevante puntualizzazione che, riconosciuta da lui la condizione della ricompensa, ma, contemporaneamente, affliggendosi questi dell’inefficacia del pagamento, gli precipiterà, in aggiunta, l’onere di dare prova del quantitativo di lavoro concretamente eseguito, e questo senza che mai possibili riconoscimenti del datore di lavoro possano condurre ad esonerarlo dall’obbligo ex art. 2697 c.c
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Né sarebbe legalmente conforme, termina la sezione lavoro, assegnare al magistrato la valutazione di equità (ex art. 1226 c.c.) del compenso del lavoro non ordinario in esame, azione interpretativa ammesa solo se sia data prova nell’an – e non soltanto possibile –, la concessione di lavoro non ordinario in confutazione.
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